Le voci su un cantante lirico
Sul quotidiano “Il Gazzettino” di Venezia del 23 febbraio 1978 viene pubblicata la notizia dell’arresto del cantante lirico G.L. per detenzione abusiva di arma da fuoco e ricettazione. L’articolista si avventura nella formulazione di alcune ipotesi. Sul presupposto dell’esistenza di alcune “voci” e che oggetti di valore simili a quelli rinvenuti nell’abitazione di G.L. erano stati poco tempo prima individuati in carichi di grossi autotreni adibiti al trasporto internazionale, il giornalista azzarda l’ipotesi che G.L. sia implicato in traffici illeciti internazionali, fino ad arrivare a porre interrogativi sulla sua rapida ascesa come cantante lirico.
G.L. cita in giudizio editore del quotidiano dinanzi al Tribunale di Venezia, chiedendo il risarcimento dei danni per lesione della reputazione. Il Tribunale respinge la richiesta, ma la Corte d’Appello di Venezia l’accoglie e condanna l’editore al risarcimento dei danni. L’editore ricorre per cassazione.
La Suprema Corte rigetta il ricorso e conferma la sentenza di condanna, affermando che “Costituisce violazione del principio della continenza formale il riportare in un articolo,insieme a fatti veri, conclusioni che appaiono verosimili ma che sono tratte da voci la cui verità è assolutamente indimostrata”.
Il caso rappresenta un esempio di violazione del requisito della continenza formale attraverso il ricorso agli accostamenti suggestionanti e alle insinuazioni.
Il fatto obiettivo narrato è la detenzione abusiva di un’arma da fuoco e il ritrovamento di alcuni oggetti di valore di dubbia provenienza nell’abitazione di G.L. Un corretto esercizio del diritto di cronaca avrebbe dovuto limitarsi a riportare questi due eventi, gli unici ufficialmente veri. Invece, G.L. viene messo in relazione ad un altro fatto, indubbiamente più grave: un traffico internazionale di oggetti di valore. Il collegamento è reso possibile dall’esistenza di “voci” la cui natura e attendibilità non vengono precisate dall’articolista.
Come se non bastasse, l’articolo pone degli interrogativi sul come G.L. abbia potuto rapidamente arrivare ad una certa notorietà. E’ evidente che qui l’articolista introduce una grave insinuazione: la possibilità che la carriera di cantante lirico di G.L. sia stata agevolata dalla appartenenza a potenti organizzazioni.
Ce n’è abbastanza per ritenere l’articolo gravemente diffamatorio, poiché ogni conclusione peggiorativa tratta dal giornalista non è suffragata dal benché minimo elemento probatorio. A meno che non si vogliano considerare tale le “voci” sui traffici internazionali interessanti G.L., che con ogni probabilità sono state inventate dal giornalista al solo scopo di rendere l’articolo accattivante speculando su un fatto di poco conto.